Falconeria: lo sport dei cieli

LA FALCONERIA

La falconeria, pratica venatoria basata sull’uso di falchi o altri uccelli rapaci per catturare prede, acquisisce un elevato valore simbolico negli Emirati Arabi. La falconeria ha permesso agli antichi abitanti di questa terra di prosperare, ma soprattutto di acquisire i valori tutt’oggi rappresentati da questa pratica. Il coraggio, la perseveranza, la fermezza e, prima tra tutte, la virtù della pazienza sono valori ritenuti imprescindibili.

In questi paesi l’utilizzo del falco non è solo utilizzato per l’antica arte della caccia, ma anche per competizioni di destrezza e velocità. Queste pratiche ridefiniscono il concetto, parafrasando la falconeria in: “sport dei cieli”.

Secondo lo sceicco Hamdan bin Zayed Al Nahyan l’arte della falconeria tocca corde ancor più profonde:
La falconeria consente ai bambini di godersi l’incantesimo del deserto, infondendo loro le virtù della pazienza e della forza d’animo, della forza di volontà e della compagnia, valori che sono altrettanto importanti oggi come lo sono stati per generazioni”.

LA CACCIA CON I FALCHI: UNA STORIA MILLENARIA

La falconeria, e prima ancora il rapporto tra l’uomo e il falco, ha origini ancestrali. Poco si sa riguardo il luogo e il momento esatto in cui questa sia nata, si pensa più di 4000 anni. Quel che è certo, è che ha abbracciato nel tempo culture e popolazioni differenti. Diffusa da oriente a occidente si è evoluta di pari passo con lo sviluppo delle società.

Pratica molto importante e riconosciuta negli Emirati Arabi Uniti è simbolo anche per gli egizi. L’occhio di Horus infatti è un importantissimo simbolo esoterico legato a prosperità e sovranità che richiamava senza dubbio quello del falco pellegrino. Per i Greci il falco era il messaggero di Apollo. Secondo i popoli nordici la dea Freya appariva ovunque desiderasse grazie al suo mantello di piume di falco.

Per tutte le culture, il falco è un prolungamento dell’uomo: i suoi occhi vanno oltre, dove l’uomo non può arrivare.

LE GARE DI FALCONERIA NEI PAESI ARABI: TELWAH, BALOON E AEROPLANE

Le gare di falconeria che si disputano nei cieli dei paesi Arabi si dividono in tre tipologie: Telwah, Baloon e Aeroplane.

Il Telwah, la regina di questo sport: una prova di velocità alla quale gareggiano molti partecipanti. Il falco deve percorrere 400mt (o 600mt a seconda dell’evento) volando più vicino possibile al terreno restando il più possibile all’interno dello strato limite. Il falconiere fa partire il falco senza slancio e all’arrivo un “catcher”, con un bastone e una corda rotante alla quale è attaccata una finta preda, attira il volatile.
I migliori compiono il tragitto in poco più di 16 secondi con velocità di punta di oltre 110kmh. Il transito sulla linea di partenza ed arrivo è rilevato da un Lidar che cattura lo start appena il falco esce dalla launching-area.

Nel Baloon si attaccano delle finte prede a un pallone aerostatico posto a 150 metri di altezza. Il falco deve staccarle raggiungendole nel minor tempo possibile. Start e Stop sono comunicati da due giudici che visivamente vedono il falco partire e staccare la preda.

Nell’ultima delle tre gare c’è un aeroplano radiocomandato con attaccata una finta preda. Il falco compie un percorso tra piloni conici che fungono da “porte” e il falco deve inseguire l’aeromodello senza mai prenderlo. I percorsi variano dallo slalom tra più piloni all’endurance con distanze dai 1.200 ai 2.000 metri su percorsi brevi da 300 metri ripetuti più volte. In questo caso falco e “pilota” formano un team che deve lavorare all’unisono.

La catena del sistema di cronometraggio di una gara è composta principalmente da cronometri Rei2, il collaudato sistema via radio Linkgate, tabelloni a LED MicroTab e MicroGraph sia all’aperto sul campo gara. Le strumentazioni sono per lo più fornite da una realtà italiana, la Microgate di Bolzano.

Falco in volo durante una gara negli Emirati Arabi

1 DICEMBRE 2016: LA FALCONERIA È RICONOSCIUTA PATRIMONIO IMMATERIALE DELL’UMANITÀ ANCHE IN ITALIA

Tra gli sport tradizionali più onorati nella cultura araba, la falconeria è stata riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’Umanità nel 2010. Sei anni più tardi, il 1 dicembre 2016, anche in Italia (che ancora oggi compone il novero dei 18 stati facenti parte questo riconoscimento).

La caccia con il falco custodisce lontane tradizioni. Questa pratica crea un saldo legame tra uomo e animale e dà vita ad un linguaggio unico conosciuto solo dai falchi e dai loro falconieri. 

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