Gioielli e sport: i materiali che non si ossidano più adatti agli sportivi

Gioielli e sport: quali sono i materiali che non si ossidano più adatti agli sportivi?

Se è vero che un diamante è per sempre, al contrario, un gioiello potrebbe non esserlo. O meglio, questo dipende dal materiale.

Alcuni gioielli – in particolare quelli in argento – tendono a ossidarsi con il tempo o dopo che sono stati a contatto con l’acqua. Questo fenomeno è visibile dopo poco tempo, perchè sul gioiello iniziano a formarsi delle ombreggiature di colore nero o verdastro. Questo è l’effetto dell’ossidazione.

Molti gioiellieri hanno deciso di “cavalcare” questo naturale processo di cambiamento, proponendo dei gioielli già anneriti in superficie. Sicuramente una scelta estetica un pò azzardata e fuori dal comune, ma almeno si evita la delusione di vedere il proprio gioiello annerirsi lentamente col passare del tempo. Il problema sorge quando l’ossidazione non è desiderata, e quando si acquista un gioiello con il desiderio che resti per sempre così com’è.

Perché i gioielli si ossidano?

L’ossidazione è una reazione chimica che avviene sulla superficie del gioiello. Questo processo in realtà si chiama ionizzazione, e si verifica quando gli elettroni che compongono gli atomi di alcuni metalli, si distaccano e si uniscono all’ossigeno. Questa “fuga” dal metallo crea il processo di ossidazione. Ma la colpa, in realtà, non è sempre solo degli elettroni fuggitivi.

L’ossidazione può essere causata anche semplicemente dal contatto con aria, acqua, sudore, creme cosmetiche o sostanze corrosive. Proprio per questo motivo gli sportivi devono scegliere con cura i loro preziosi – inclusi gli anelli commemorativi celebrativi – che nel quotidiano sono spesso a contatto con queste sostanze.

Gioielli e sport: i gioielli che non si ossidano

Per fortuna, non tutti i gioielli si ossidano così facilmente. I gioielli in oro, ad esempio, non conoscono ossidazione – tranne in casi eccezionali.

Oltre all’oro poi, ci sono altri metalli che non si anneriscono col tempo, e per questo motivo sono più adatti agli sportivi. Tra questi abbiamo:

  • il platino
  • il rutenio
  • il rodio
  • il palladio
  • il titanio

Ci sono altri metalli poi che – pur non essendo classificati come nobili – sono comunque in grado di resistere all’ossidazione. Stiamo parlando del titanio e dell’alluminio, spesso impiegati in gioielleria.

Infine, abbiamo altri metalli che sono stati inventati dall’uomo – parliamo di leghe di materiali diversi – che non sono sensibili all’ossigeno, come l’acciaio inossidabile e l’ottone. Tutti questi materiali sono sicuramente più adatti agli sportivi e al loro life style decisamente più movimentato (e più a contatto con l’acqua) rispetto alla media.

Quando uno sportivo sceglie un gioiello da indossare, non può permettersi di valutare solo il fattore estetico. Ci sono tanti altri aspetti da considerare.

Come ad esempio la resistenza agli urti, caratteristica che in un gioiello non è affatto scontata. Basti considerare che il calciatore Paul Pogba ha perso nel 2018 – durante una partita – il suo orecchino di diamante nel centro sportivo dello United di Carrington. Ben 25 persone si sono mobilitate per cercarlo, e al fortunato che lo avrebbe ritrovato, Pogba aveva promesso una lauta ricompensa. Ma a quanto pare a poco è servita, visto che l’orecchino non è stato più ritrovato.

I gioielli dello sport devono sempre unire stile e praticità. Perché la priorità in gara, ovviamente, è sempre quella di scendere in campo allenati. Ma chi arriva in campo con un gioiello splendente e di qualità, fa sicuramente più bella figura di chi non lo fa.