Cheerleaders e Mascotte approdano anche in Italia in chiave attuale e professionale

Che Cheerleader  e Mascotte siano da sempre state colonne portanti del mercato dello sport all’estero è fatto ben noto. Canale dal carattere mediatico e comunicativo assai intuitivo, immediato, legato all’immagine, che sa trasmettere messaggi ed emozioni più di quanto non sappiano fare mille parole: ecco cos’è il mondo del cheerleading.


Eppure, ancora questo potenziale non è stato sfruttato nel nostro Paese.

Nessuno ne ha mai indagato le logiche e i vantaggi che stanno dietro donne bellissime cariche di entusiasmo e l’allegria delle ragazze pom pon. Perché il mondo del cheerleading non è, ovviamente,  questo.

Cheerleaders e Mascotte possano dar vita ad un intrattenimento per tutti, conferendo allo sport un carattere più familiare, adatto anche ai più piccoli, sempre più spesso sottratti dai loro genitori alla visione di rappresentazioni sportive che si confermano, per l’ennesima volta, teatro di violenza.

Eppure, qualcuno è riuscito a rompere questo muro di indifferenza.

Stefano Cocconcelli e le sue prime storie di successo

Quando Stefano Cocconcelli, dell’agenzia di comunicazione COCCO Marketing di Milano ha iniziato ad occuparsi di sportainment, show, opening e special events a livello nazionale ed internazionale con il suo brand www.cheerleadersemascotte.com le cose hanno iniziato a cambiare anche da noi.

Cosa è successo esattamente è presto detto.

Sorprese ed entusiaste del fatto che qualcuno in Italia si sia degnato di importare, rivisitato in chiave ancora più professionale e seria, il mondo del cheerleading, molte aziende e agenzie di comunicazione hanno iniziato a capire che dietro quel fenomeno tutto notoriamente made in USA si nascondeva un potenziale dal grande valore.

Di recente Stefano Cocconcelli ha chiuso diversi importanti traguardi nel mondo del cheerleading degni di nota, tra essi il fatto di aver accompagnato, in veste di team manager della nazionale italiana di cheerleading, le atlete ai campionati mondiali di Takasaki, in Giappone.

Per il nostro Paese, ancora ermeticamente un po’ chiuso alle novità che approdano da noi puntualmente con largo ritardo, una cosa del genere è a dir poco straordinaria.

Ma non è tutto: il team di Stefano Cocconcelli è stato presente con due routine di cheerleading alla cerimonia conclusiva del Comune dello Sport Europeo ad Alassio (SV) lo scorso gennaio 2018.

Impossibile non puntualizzare questi traguardi.

Cosa può offrire il cheerleading al nostro Paese

In un momento, qual è quello in cui viviamo, in cui lo sport è sempre più consacrato al denaro, anche per vie del crogiuolo di scommesse e che ne fanno da corollario, far rivivere il vero spirito dello sport è vitale. Esattamente come lo è rilanciarlo come new media.

L’idea di Stefano Cocconcelli di portare in campo -davvero in tutti i sensi- un servizio altamente professionale qual è quello della gestione di cheerleaders e vendita di sportainment riesce a fare entrambe le cose. Egli è già riuscito, in pochissimo tempo, a coinvolgere tutte le agenzie e tutti gli atleti che credono che la comunicazione non sia fatta solo di parole, ma anche di eventi reali e di concrete possibilità di rinascita.

Con queste apprezzabili iniziative lo sport davvero diventa per tutti, arrivando a perdere la sua carica di tensione. Esso, scevro da violenze e nevrosi, può acquistare una marcia in più in termini di comunicazione forte come poche strategie di marketing possono riuscire a fare.

Il cheerlading ha ancora davanti una lunga strada da percorrere, ma i primi passi, come si vede, iniziano ad essere mossi davvero al meglio.

Le buone intenzioni ci sono tutte.

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